mercoledì, novembre 26, 2008

A ventinove giorni da Nat...Ale (e delle birre A&O)


Dall'alto, a volo d'angelo, era un'immagine che evocava scenari gelidi, da mercatino natalizio. C'erano Anice Stellato e Cardamomo fluttuanti, e poi l'oscura eminenza del Chiodo di Garofano, a galleggiare sul wort imbambolati, trasognanti.

La mannaia del freddo polare non s'era ancora abbattuta inesorabile sul Monolocale, e nell'attesa che il miracolo della cotta si compisse c'era stato tempo per fumare una sigaretta in terrazza senza indossare il cappotto.
Dopo tre settimane di fermentazione (meno tribolata del solito), l'imbottigliamento della nostra terzogenita (brassicolarmente parlando, s'intende): dopo la Settemmezzo e la Kriek&Krok, è arrivato il momento della NatAle, "na bira pee biscuttinee".

Ventiquattro giorni non fanno una persona migliore, figuriamoci una birra, una christmas beer, per giunta, che richiede tempi di maturazione larghi e che - verosimilmente - non scivolerà nel TeKu prima della Befana. Dell'equinozio di Primavera. Di Pasqua.

Ecco.
Volevamo una NatAle... abbiam fatto una PasquAle.

Meglio le birre d'A&O!
[Chiaramente, per A&O non s'intende il bolzanino supermarket, ma la premiata ditta Antonella & Orazio, homebrewers dai quali molto ancora abbiamo da imparare, la cui Ateus evoca ancora, in punta di papille, commoventi ricordi...]

3 commenti:

Leda ha detto...

Ciao, ti lascio un messaggio in questo post perché non so se altrimenti lo avresti visto. Ho notato la tua gustosissima tagliata con cipolle agrodolci e volevo chiederti se ti interessa partecipare alla raccolta che sto facendo sul mio blog "Cipolle, non solo lacrime". Se ti và la raccolta scade il 30 novembre. Ti aspetto!

ciao ciao

Anonimo ha detto...

Quanto hai ragione Fabrizio, la Ateus ha fatto breccia anche in un palato come il mio, come dire... un po' ostico alle birre. Antonella e Orazio sono proprio mitici. Buona settimana!

Anonimo ha detto...

Comunque mi metto in lista per la PasquAle...