Fuori dallo studio.
Aria. Frizzante, come solo a Viterbo a metà mattinata.
Aspiro nicotina, ho la testa leggera. Lo stato d'animo di chi, euforico, vorrebbe regalarsi un gesto inconsulto.
Quasi quasi scappo sulla Cassia, direzione Montefiascone, a comprar salami dai Fratelli Stefanoni.
Poi rifletto. Dico no, ho el ritual da compiere. D'altronde, quando se non oggi?
Da due anni a questa parte, da quando cioé studio a Viterbo, nonostante la scocciatura per come Civitasvetula sia collegata alla città di Santa Rosa, ho imparato ad apprezzare la bucolica semplicità di certi particolari.
Lo sguardo gettato al mandorlo di fronte all'acquedotto dell'Ara della Regina. L'ho visto fiorire e sfiorire almeno due volte.
L'attraversamento dell'arco di Monteromano a velocità ridotta, ché d'impinguare le casse comunali non ho mai troppa voglia.
I ciclamini nel prato dopo la curva di Cinelli.
I boschi di La Dogana, fronde fresche d'estate e fungine evocazioni in autunno.
E poi, di ritorno dall'ennesimo esame, ancora Monteromano, stavolta però per una sosta.
El ritual è quello.
Prima, al forno vicino al museo per mezza pagnotta, di quelle rùuuushtiche.
Poi al norcino poco più là, a farmi imbottire il panino di coppa. E' buona la coppa di testa di Monteromano. Piccante. Appagante.
Con quei quattro morsi celebravo, ogni volta, il brillante superamento di un esame.
Il panino con la coppa di oggi, però, aveva un gusto particolare.
Tra un granello di pepe ed un grumo di grasso, ho ciancicato un boccone agrodolce.
Ad ogni morso montava la consapevolezza che il rituale odierno era l'ultimo.
Ed era un sapore strano, come di dissolvenza.
Addio, panino con la coppa. Sentirò la tua mancanza.
Addio, rituale. Mi mancherai.
Addio, esami. Anche voi mi mancherete. Un po' meno, però, ecco.
[Nella foto, quando da Stefanoni siamo andati per davvero, a prendere un porcellus assus di incommensurabile bellezza. Stipato nel portabagagli, emanava un profumo che solo a ricordarlo... Tra l'altro i bravi fratelli norcini viterbesi producono la Susianella, che da sola varrebbe il viaggio fino a Montefiascone]
Aria. Frizzante, come solo a Viterbo a metà mattinata.
Aspiro nicotina, ho la testa leggera. Lo stato d'animo di chi, euforico, vorrebbe regalarsi un gesto inconsulto.
Quasi quasi scappo sulla Cassia, direzione Montefiascone, a comprar salami dai Fratelli Stefanoni.
Poi rifletto. Dico no, ho el ritual da compiere. D'altronde, quando se non oggi?
Da due anni a questa parte, da quando cioé studio a Viterbo, nonostante la scocciatura per come Civitasvetula sia collegata alla città di Santa Rosa, ho imparato ad apprezzare la bucolica semplicità di certi particolari.
Lo sguardo gettato al mandorlo di fronte all'acquedotto dell'Ara della Regina. L'ho visto fiorire e sfiorire almeno due volte.
L'attraversamento dell'arco di Monteromano a velocità ridotta, ché d'impinguare le casse comunali non ho mai troppa voglia.
I ciclamini nel prato dopo la curva di Cinelli.
I boschi di La Dogana, fronde fresche d'estate e fungine evocazioni in autunno.
E poi, di ritorno dall'ennesimo esame, ancora Monteromano, stavolta però per una sosta.
El ritual è quello.
Prima, al forno vicino al museo per mezza pagnotta, di quelle rùuuushtiche.
Poi al norcino poco più là, a farmi imbottire il panino di coppa. E' buona la coppa di testa di Monteromano. Piccante. Appagante.
Con quei quattro morsi celebravo, ogni volta, il brillante superamento di un esame.
Il panino con la coppa di oggi, però, aveva un gusto particolare.
Tra un granello di pepe ed un grumo di grasso, ho ciancicato un boccone agrodolce.
Ad ogni morso montava la consapevolezza che il rituale odierno era l'ultimo.
Ed era un sapore strano, come di dissolvenza.
Addio, panino con la coppa. Sentirò la tua mancanza.
Addio, rituale. Mi mancherai.
Addio, esami. Anche voi mi mancherete. Un po' meno, però, ecco.
[Nella foto, quando da Stefanoni siamo andati per davvero, a prendere un porcellus assus di incommensurabile bellezza. Stipato nel portabagagli, emanava un profumo che solo a ricordarlo... Tra l'altro i bravi fratelli norcini viterbesi producono la Susianella, che da sola varrebbe il viaggio fino a Montefiascone]
4 commenti:
beh, auguri allora per la fine degli esami. ora penso manchi solo l'ultimo piccolo saforzo della tesi di alurea .... perà per il panino colla coppa, beh magari ci si va apposta, anche senza esame. p no?
già, caro Luc, manca solo l'ultimo step della tesi...
per il panino, chiao che si possa andare anche apposta.
Ma non è lo stesso. Vuoi mettere quella soddisfazion frammista a leggerezza d'animo, il mal di testa montante, e tu che azzanni? Nah...
A quando la partenza per le isole fredde e bellissime... se è tempo di tesi... Auguroni!
Dai fratelli Stefanoni andremo presto, troppe buone referenze... ormai la curiosità è troppa e non se ne può fare a meno...
Buon inizio settimana
Marilì di GustoShop
Puoi sempre prendere una seconda laurea ^_^
Complimenti per questo traguardo imminente, comunque :-D
Jacopo
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