Si tratta di una particolare varietà di caffè che, come dice il nome stesso, cresce ad un’altitudine insolita per le coltivazioni di arabica (a 1900 m slm) grazie alla particolare conformazione geologica ed alla localizzazione geografica della catena montuosa di Huehuetenango, la più alta non vulcanica del Centro America.
Là il caffè (cru di tre cultivar diversi) viene coltivata dalle popolazioni autoctone (di undici etnie diverse) . Un monumento alla biodiversità, questo caffè!
Il Guatemala è il principale produttore centroamericano di caffè ma, ciononostante, è uno dei Paesi più poveri del mondo, poiché il mercato è quasi prevalentemente nelle mani delle grandi multinazionali.
Il progetto del Presidio punta alla protezione delle dinamiche di raccolta e macerazione (del tutto naturali e conservatesi dai tempi dei Maya) ma soprattutto dei produttori, che ricevono la metà degli introiti e vengono supportati sul posto non solo per quanto riguarda la produzione ma anche per tutto un corollario di attività socialmente utili, prima tra tutte l’alfabetizzazione dei bambini e l’insegnamento del mestiere acciocché non scompaia.
A coordinare la produzione è una cooperativa, Pausa Café, che ha sede a Torino e che si occupa, oltre che dell’assistenza ai produttori, del trasporto senza intermediazioni in Italia e, qui, della torrefazione.
La torrefazione avviene infatti nella casa circondariale di Lorusso e Cotugno, a Torino, grazie all’impegno di torrefattori professionisti affiancati da detenuti appositamente formati.
Si tratta di un’opportunità dal grande peso sociale, quella offerta dai soci della Cooperativa, che permettono ai detenuti di imparare un mestiere nobile quale quello del torrefattore offrendo una possibilità di impiego futura.
Protagonista assoluto, oltre al Caffè, è stato lo chef Mirko Pipponzi, giovane e geniale padrone di casa del Ristorante Goloso Curioso di Civitavecchia, che ieri sera ci ha ospitati raccogliendo la sfida di preparare un menù nel quale comparisse, in ogni portata, il nostro amico caffè.
Abbiamo iniziato con una soffice di cavolfiore e chips di parmigiano al caffè, annaffiata con gradevoli bollicine.
Poi siamo passati ad una zuppa tiepida di limone con scaloppine di pesce spada al caffè e fiore di nasturzio (che per chi non lo conoscesse è questo) alla tempura.
È seguito un risotto bianco con capperi di Pantelleria e polvere di caffè.
In un’escalation orgiastica dei sensi siamo passati al pescato del giorno in crosta di mandorle e finocchi con succo di clementine e caffè. A questi tre piatti è stata abbinata una Vernaccia di San Gimignano riserva 03 (Passoni).
Per concludere (o quasi) un delizioso tiramisù.
La vera conclusione non poteva che giungere infatti con un ottima tazzina di caffè accompagnata da squisite coccole.
Come cadeau della serata (e augurio di Buon Natale) abbiamo omaggiato gli amici che hanno partecipato con (che originalità!) una confezione del Caffè protagonista, cosicché possano riprodurre a casa le emozioni che speriamo questa serata gli abbia regalato.
Nel pacchetto regalo c’era anche una ricetta preparata appositamente dal sorprendente Mirko per far cimentare gli ospiti anche nelle loro cucine con il Caffè delle Terre Alte di Huehuetenango.
E se vi trovate a passare per Civitavecchia (magari prima di un imbarco per la Isla Sarda) non mancate di andare a trovare Mirko e Martina... Non resterete delusi, ve lo assicuriamo!
1 commento:
Veramente goloso questo Natale.
Tanti auguroni!!
Daniela
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