In particolar modo ancora rosico per non esser stato testimone oculare il giorno in cui è riuscito a far entrare nel suo miniflat diciassette persone (ed una bicicletta).
Per questo, quando l'invito ufficiale è finalmente arrivato, non ce lo siam fatti dire due volte.
Trattavasi di una cena indiana. Riccardo era ufficialmente Sahib Riccardo.
La scelta del subcontinente indiano non è stata casuale. Come ti racconta, infatti, Ric ha passato qualche mese nel Tamilnadu per lavoro. Là, pieno di curiosità, s'è aggirato per le cucine ed ha banchettato con i locali, rubando con gli occhi e con le parole ricette e sensazioni.
La serata è allora scivolata via tra un ricordo di viaggio ed uno sbocconcellamento di sambal di melanzane, un po' di pollo al curry e po' tandoori, passando per l'immancabile garam masaala per l'occasione compagno di danze di festanti zucchine. Sbevicchiando, ça va sans dire, India Pale Ales dal monolocalaio beer-addicted mesciute (nella foto la trionfalmente luppolata Flying Dog APA, v'erano anche la Samuel Smith's Ipa e la Jaipur).
Qua sotto qualche ricetta strappata - non senza vincere qualche ritrosia - al padrone di casa, Sahib Riccardo (con un clic s'ingrandiscono).
E tanto per non farci mancare nulla, grazie alla presenza tra i convenuti di un Fabrizio dalle reminescenze persiane, largo a dolci artigianali teheraniani pistàcchici al punto giusto, ergo tanto.
Abbisogna che Sahib Riccardo ci inviti più spesso...
3 commenti:
I miei complimenti a Sahib Riccardo. Ora mi metto in lista anch'io...bacioni
Ah la bottarga di tonno ! Ah i fagioli di Controne. Ah il pesce spada affumicato ! Che bontà deve essere stato, mi hai fatto sognare...
Hoops ... scusa Fabrizio, mi è partito un tastino...
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