...è stato di certo un St. Patrick's Day diverso da quello che vivi, proiezione obliqua, in un lunedì romano verde opaco in confronto alla smeralda scintillanza di quei giorni.
Quel giorno di San Patrizio di due anni fa (d-u-e a-n-n-i) non disquisivi sulla veridicità della Pizza di Pasqua civitavecchiese che propone Panella in Via Merulana, no. Quel diciassette marzo atterravi a Dublino e ti ritrovavi a serpenteggiare con un trolley tra una tromba trifogliata, un tamburo trifogliato, un'intera banda trifogliata che riempiva di gioiosi trifogliati festeggiamenti il mitico distretto di Temple Bar.
Quel St Patrick's Day lo vivevi passeggiando per il Guinness Storehouse, spillando perfect pints, accompagnandoti con ostriche (oysters cry, it's Guinness Time!) anche se erano le dieci e mezza del mattino.
Quel giorno di San Patrizio immortalavi indicazioni stradali in gaelico sul background della sanpatriziesca Cattedrale, ascoltavi "Uh baby baby it's a wild world..." live @ Temple Bar, sbucavi - aspettandoti di trovare l'accogliente camera - nel bel mezzo di un baluginio di nere cremose pinte di Stout del Trinity Pub. "Cerchiamo la camera?", chiedevi allora a C. "Ma uniamoci alla festa!", rispondeva lei, ed il letto si allontanava verso ore più liquide e piccole, ché in vacanza si va una volta sola, a Dublino, proprio nel giorno di San Patrizio.
Quel St Patrick's Day si festeggiava una laurea, il Monolocale in Centro era ancora un groviglio di calce, pensieri, parole opere ed omissioni affastellato in un angolo, perenne work-in-progress, ed ancora non aveva visto la luce.
Quel diciassette marzo del duemilasei era un diciassette marzo diverso da quello di quest'anno.
San Patrizio lo viviamo, come si dice, "di striscio".
Ma da 'Gusto ce lo siam fatti comunque un regalo, Classic Stout Porters di Roger Protz.
Che alla fine, c'è una nuova tesi da preparare (ma che c'entra la birra con la tesi, direte voi... Scherzi dell'essere foodie, risponderò allora io, ed avrò poi modo di meglio raccontarvi quale sarà il topic della succitata tesi), viaggi da programmare, impegni da portare a termine, sogni da realizzare.
Ed un giorno, perché no, torneremo a festeggiare il St Patrick's Day a Dublino, sentendoci un po', anche noi, James Joyce.
[Nella foto, da sinistra a destra, prima riga: St. Patrick's Cathedral in Dublin, aprite i cancelli!!!!, la perfect pint e Chiara che la spilla. Seconda riga: botti (e bòtti) di Guinness, il Temple Bar District a volo d'aquila dalla stanza d'hotel, Temple Bar - il pub.]
Quel giorno di San Patrizio di due anni fa (d-u-e a-n-n-i) non disquisivi sulla veridicità della Pizza di Pasqua civitavecchiese che propone Panella in Via Merulana, no. Quel diciassette marzo atterravi a Dublino e ti ritrovavi a serpenteggiare con un trolley tra una tromba trifogliata, un tamburo trifogliato, un'intera banda trifogliata che riempiva di gioiosi trifogliati festeggiamenti il mitico distretto di Temple Bar.
Quel St Patrick's Day lo vivevi passeggiando per il Guinness Storehouse, spillando perfect pints, accompagnandoti con ostriche (oysters cry, it's Guinness Time!) anche se erano le dieci e mezza del mattino.
Quel giorno di San Patrizio immortalavi indicazioni stradali in gaelico sul background della sanpatriziesca Cattedrale, ascoltavi "Uh baby baby it's a wild world..." live @ Temple Bar, sbucavi - aspettandoti di trovare l'accogliente camera - nel bel mezzo di un baluginio di nere cremose pinte di Stout del Trinity Pub. "Cerchiamo la camera?", chiedevi allora a C. "Ma uniamoci alla festa!", rispondeva lei, ed il letto si allontanava verso ore più liquide e piccole, ché in vacanza si va una volta sola, a Dublino, proprio nel giorno di San Patrizio.
Quel St Patrick's Day si festeggiava una laurea, il Monolocale in Centro era ancora un groviglio di calce, pensieri, parole opere ed omissioni affastellato in un angolo, perenne work-in-progress, ed ancora non aveva visto la luce.
Quel diciassette marzo del duemilasei era un diciassette marzo diverso da quello di quest'anno.
San Patrizio lo viviamo, come si dice, "di striscio".
Ma da 'Gusto ce lo siam fatti comunque un regalo, Classic Stout Porters di Roger Protz.
Che alla fine, c'è una nuova tesi da preparare (ma che c'entra la birra con la tesi, direte voi... Scherzi dell'essere foodie, risponderò allora io, ed avrò poi modo di meglio raccontarvi quale sarà il topic della succitata tesi), viaggi da programmare, impegni da portare a termine, sogni da realizzare.
Ed un giorno, perché no, torneremo a festeggiare il St Patrick's Day a Dublino, sentendoci un po', anche noi, James Joyce.
[Nella foto, da sinistra a destra, prima riga: St. Patrick's Cathedral in Dublin, aprite i cancelli!!!!, la perfect pint e Chiara che la spilla. Seconda riga: botti (e bòtti) di Guinness, il Temple Bar District a volo d'aquila dalla stanza d'hotel, Temple Bar - il pub.]
3 commenti:
nel caso tu voglia tornare per st pat's day, tieni d'occhio il calendario 2009 (e qui ti rimando al mio ultimo post)
nel caso tu ti voglia sentire più vicino al grande james, consiglierei un viaggio il 16 di giugno quando ricorre il bloomsday
Ve lo auguro tanto sto prossimo St Patrick's Day a Dublino!
E magari vi ci raggiungo, se volete fare un festone da Foodies!
Un bacio a voi e a presto!
@ antorra: sapevo che da buona dubliner avresti saputo darmi buoni consigli!
@ claire: che st patrick's foodie sia :)
bisoux anche a te!
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