martedì, gennaio 15, 2008

Vitamina C


"Bri, oggi però dobbiamo studiare".
Me lo dice con un’espressione risoluta dipinta sul volto.
Ci mettiamo l’uno di spalle all’altro, così, per non farci prendere dalla tentazione di uno sguardo, di una distrazione. Di un sorriso.
Giù, gobbi sui libri, senza poter rialzare la testa se non dopo aver letto l’ultima riga dell’ultima pagina. Se non dopo l’ultimo punto. Prima di catapultarci verso l’ambito premio, il cioccolatino di chi finisce prima.
Dura poco, per me, questo pomeriggio di studio. Sarà che non ne ho troppa voglia, sarà quel che sarà.

Mi perdo con lo sguardo nella pelle grinzosa di quella mezza tonnellata d’arance rosse di Sicilia, giunte per direttissima dal Siracusano, che hanno invaso ultimamente il Monolocale.
Ve ne sono in ogniddove.
Arance rosse nel cesto della frutta. Arance rosse dentro ai vasi. Arance rosse nei cassetti.
Cos’è quella cosa sferica, rossiccia, sotto il tavolo? Toh, un’arancia rossa.
Ce n’è una miriade anche di fronte a me, attorno ai libri, a fianco del computer.
Mi ricordano gli inverni di vent’anni fa, quando nella casetta di mia nonna, al paesello, vergavo temi in bella calligrafia sul quadernone con le righe di terza elementare, e lei poggiava sui cerchi in ghisa della stufa a legna qualche scorza d’arancia, che, sfrigolando, s’abbruniva ed emanava un profumo dolciastro che da quel giorno, per me, è il profumo dei compiti a casa.

Reclino la testa e mi metto ad osservare Chiara.
È bella e dolce come un’arancia rossa di Sicilia, mentre studia china sul tomo di chissà quale diritto. Legge, tossisce, prende appunti.
D’istinto, m’alzo e mi avvicino alla cucina.
È strana, per chi sa quali sono i ruoli nel Monolocale, la scena.
Chiara riversa su pagine piene di caratteri, Chiara con una penna in mano.
Fabrizio ad armeggiare sul piano a fianco dei fornelli, ad aprire ante, a maneggiare utensili cucinieri (o pseudotali).

Le porto, in un bicchiere decorato da una fetta d’arancia, rossa, rilucente e solare, una spremuta d’arance d’altri tempi.
Grazie, avevo proprio bisogno di un po’ di vitamina C”.
Io, a guardarla sorridere e poi sorseggiare lentamente, sostenendo il bicchiere con le sue manine, mi rendo conto, semmai ce ne fosse bisogno, che alla mia dose quotidiana di vitamina C(hiara) non potrei mai e poi mai fare a meno.

[Nella foto, Vitamina C di Hellyhc)

7 commenti:

JAJO ha detto...

Grande cuoca Chiara: ti ha proprio COTTO A PUNTINO !!! :-D
Belle parole, come al solito, per esprimere bei sentimenti e bei ricordi...
Quante bucce di mandarino ho messo nel camino anche io........
E le mele, cotte nella stagnola sotto la cenere.... quella si che era una merenda...

Anonimo ha detto...

Piango...che tenerezza ragazzi!!!
Ho gli ochhi a cuore per Chiara!!!
ah l'amour...
Buona vitamna C a tutti!
Saretta

Cuocapercaso ha detto...

Bellissima questa descrizione di un pomeriggio di studio e di amore...
ciao
Grazia

Luc ha detto...

vedo che ce l'avete fatta con il nuovo "header".
ps : bello il pomeriggio che hai descritto.

Luc ha detto...

parlato troppo presto !! il nuovo header è sparito !! che succede ragazzi ?

Fabrizio Gabrielli ha detto...

@ Luc: era solo una prova tecnica di cambiamenti...stiamo scegliendo la nuova tinta per le pareti, in realtà!

Anonimo ha detto...

abitudinaria, prima di mettermi a studiare controllo la posta...in cerca della risposta che tagli il filo della tensione a cui mi ha aggrappata il terrore di sta diavolo di tesi..ad ogni modo..homepage di libero, stile grande fratello entro nel blog consigliato..leggo svogliata il post..e i commenti...non credo di aver assunto espressioni di soddisfazione..e allora penso, faccio un salto nel monolocale..se voglio leggere qualcosa di buono..(eh!) golosamente divoro questo post..e ti vedo nella cucina di nonna..attaccato alla parete..con la schiena alla porta..luce spenta (perchè si sfruttava quella del giorno finchè possibile) e scoppiettante odore di arance..lo sento...è nitido e sorrido..(chissà se in frigo, intanto, troverei del tamarindo!?) sorrido di piu nel continuare a leggere..e immaginare gli occhi dell'amore con cui fai tutto quello che scrivi..e il sapore di intesa delicata e discreta che respiro quando sono con voi..che ancora mi fa Credere nei valori che contano..
bravo fa:* e brava chiara..che ti ha cucinato a puntino ;)