Qualche giorno fa, più per dovere che per piacere, mi sono ritrovato ad arrampicarmi per le rapide salite serpenteggianti della Cimina.
Da Civitavecchia a Viterbo, e di lì a Roma.
Metteteci
L’area dei Monti Cimini è uno dei luoghi d’elezione della nocciola, insieme agli alentours di Alba, dell’italico stivale. Lo spiega bene Zauberei nel suo blog, con un pezzo di Joyciana ispirazione ed elevato effetto stilistico:
“L’altro ieri, giornata in campagna coll’eburneo mister C, nel suo paese natìo, chiameremolo Nocchietta, essendo che le nocchie qui regnano sovrane, nocchie ovvero nocciole, e tutto è nocchiodeterminato, i riscaldamenti vanno a buccia de nocchia, la mattina se magna pane e crema de nocchia, a settembre poi anche fa er papa de mestiere, ma devi da raccoglie le nocchie […] Quelle di Alba, sono nocchie ficherrime, fondamentalmente perché la buccia che sta sotto la coccia si stacca facilmente,rendendo giulivi i produttori di torroni. Noi siamo andati in un viaggio di studio nella capitale mondiale della nocchia. Coincidenza vuole che sia la capitale mondiale anche di qualcos’altro, che in quei quattrochilomentri attorno ad Alba, c’è er dolcetto de alba – appunto – il barolo, e il barbaresco, il barbera e quindi, a parte qualche saltuaria incursione nei nocchieti all’orlo della strada, siamo stati in contemplazione più operativa che mistica di svariate cantine. Ad ogni modo, quando siamo tornati e abbiamo portato alla signora Cornelia mamma di Mister C e al suo fratello numero 8 (sono una barcata) un campione rappresentativo della concorrenza hanno reagito malamente, storcendo il naso. La nocchia è pur sempre orgoglio e gioia dei cittadini di nocchietta. E cos’avranno mai queste nocchie di Alba. Nocciole, che robba. Quarcosa ci hanno perché il signor Ferrero, quello della nutella, ci ha fatto un impero.”
L’impero, Mr Ferrero, l’ha tirato su con le nocciole di Alba perché sono più, come dire, libertine. La “Gentile Romana”, cultivar dei Cimini, infatti, ha un punto debole: la difficoltà della pelatura dopo la tostatura del frutto. Un problema, quest'ultimo, che al contrario non hanno le altre specie italiane, l'avellinese e la piemontese.
Per questo, la “Gentile Romana” difficilmente finisce dentro ai Duplo.
Ma rimane un baluardo della tipicità territoriale della Tuscia, nonostante – o forse proprio grazie a – la sua scarsa lascivia, una castità d’altri tempi che le conferisce un alone di santità tutta bucolica.
3 commenti:
Uh onorata onoratissima:)))
grazie:))
zauberei
Please delete my hazelnut mosaik!
There is my copyright and NO for blogging!!!
pic deleted.
I apologize for the misunderstanding.
FG
Posta un commento