domenica, luglio 12, 2009

¿Quién es Fernando?


Nei giorni scorsi, mentre Chiara spadellava allegramente nel backstage del Panama, sotto il gazebo si rincorrevano vorticosi i briefings per la preparazione dell'Aperitivo d'Autore ProspektivInterstìzzico di venerdì scorso. Così, al diretùr Giannasi e all'utopsico Falconi si sono avvicendati il presi-dente Emho aka Hell-o aka the dark side of Ercolani Bros e la mardelaplatense coppia Maxi+Cintia.

Ecco, proprio ai due artisti argentini sono riconoscente per un paio di cose. In primis, per aver scoperto che come cebador, nonostante mi piccassi di saper tutto ciò che c'è da sapere sul mate, non sono proprio un granché. Ma soprattutto per avermi fatto conoscere Fernando.

¿Quién es Fernando?

Fernando è il còctel argentino per eccellenza, partorito dall'incontro tra il Fernet (meglio se Branca) e la Cola (dicono, meglio se Coca). Come sia arrivata la cocacola nella metropoli bonaerense è fin troppo semplice immaginarlo. Meno banale è piuttosto la storia del Fernet.

Il fatto è che gl'argentini sono tra i primi al mondo quando si parla di farsi ammaliare dalla "favola intossicante" creata dall'erborista Bernardino Branca nel lontano 1845 mescolando aloe, mirra, camomilla, cardamomo, assenzio, chinino e chi più ne ha più ne metta, senza dimenticare lo zafferano (a propos, alzi la mano chi sapeva che con il pistillo più amato del mondo si produce pure l'MDMA).

Più di un milione di cartoni di bottiglie da Salta a Ushuaia copulano annualmente con le bollicine più global della sfera terracquea in un tripudio di Fernandos. C'è chi gli dedica canzoni da hit parade, tipo Vilma Palma che con "Fernet con Coca" è entrata in migliaia di giradischi canticchiando "Sono mezza pazza ma non voglio finire in una cella senza il mio Fernet con Coca" (guardatevi qua il video su youtube: tra l'altro, trattasi di versione altamente rock'n'rolla, e guai a non vederci echi del Blasco quando canta Bollicine).

Il Fernando, in Argentina, è una locura colectìva. E maledetto sia chi si discosta, nella preparazione della polibibita, dal Fernet Branca, brandello residuale d'italianità capovolta, "il dono dell'Italia al mondo", liquore da odi et amo (per la serie, Hemingway lo odiava, Sean Penn dice esser "la miglior droga che abbia mai provato") con quel suo sapore di colluttorio liquirizioso, che qualcuno ha definito una via di mezzo tra Robitussin (uno sciroppo per la tosse) e Pennzoil (olio per motori) e qualcun altro "roba che la prima volta che lo assaggi, per farti capire la sensazione, è come se ti dessero un cazzotto sul naso mentre stai masticando una caramella per la tosse".

Che c'entra, qualcuno cerca di piazzartelo già bell'e pronto (jingle), ma vuoi mettere?, è tutta un'altra cosa, e la sensazione di disgusto è la stessa che ti provocano certi Bellini preconfezionati.

Fernando, il vero, l'unico inimitabile febbrifugo vermifugo tonico anticolerico riscaldante tiramisù in versione estiva, di cognome fa Fernet-Branca.

Anche se nel prossimo incontro con Cintia e Maxi penso di presentargli Fernotto, l'alter-ego italico e anzi tutto Tùscico, nel quale - magari - le bollicine della cola potranno esser sostituite dalle più local frizzantezze del Chinotto Neri.

[pensate anche voi possa esser raquetebueno se Maxi o Cintia o entrambi ce la disegnassero, la loro visione del Fernando?]

Illustrazione - da Flickr - by Figurinas

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Hola Fabrizio:

Leí -con las dificultades del caso, dada mi ignorancia del italiano- la entrada sobre el Fernet con coca. Me gustó mucho. ¿Me creerías si te digo que nunca probé el Fernet? Siempre fui de tomar whisky con hielo, y como a los veitiocho años dejé de beber... Sin embargo, desde que estoy en galicia, recapacité sobre mi error y volví a la bebida sumando a mi afición al whisky, el inigualable placer del vino.
Volviendo al tema del Fernet, te cuento que tradicionalmente lo bebía la gente mayor, acompañando el cafe con un "bicchierino" de Fernet. Lo he visto beber así o con soda en bares de barrio ("boliches", como le decimos en Argentina). En los años 80 o 90 surge esta moda (que ya no es moda) de beberlo con coca cola. Sobre la denominación de "Fernando" creo que surgió popularmente, es decir, la gente comenzó a decirle así, como si se hablase de un amigo, tal como ustedes en Italia le dicen "capoccio" al capuccino. Y como nunca falta algún listo, a comienzos del nuevo milenio una empresa de bebidas sacó al mercado un producto al que denominó "Fernando", que ya trae la cola y el fernet combinados, aunque por lo que he leído, no es tan bueno como el original, ese que se mezcla ante los ojos del consumidor con los ingredientes clásicos y del cual vos tan bien hablaste en tu texto.
Bueno Fabrizio, te dejo con la promesa de probar el Fernet con coca, el trago argentino, y darte mi opinión.
Te mando un abrazo.

manuel



Posdata: también se le dice "boliches" a las discos.

Fabrizio Gabrielli ha detto...

venga, manu, !qué comento tan bonito y detailado!
me gustò sobretodo esa teorìa, muy linguistica de verdad, sobre el porque se podrìa llamar "fernando". Proceso de "personalizaciòn", dicen se llame.
bueno.
Buenas tregua càtala espera.
:)
f