mercoledì, giugno 25, 2008

Gli spruzzi, lo iodio, il fuoco (tutti i fuochi)


Nel Monolocale ci sono libri impilati, e afa, e piedi nudi e voglia di frescura.
C'è voglia di rimanersene ad osservare le parole liquefarsi tra le spirali azzurrognole del fumo di una sigaretta.
C'è voglia di tramontana. E di una birra.

Che poi un giorno gliel'ho chiesto perché mai non m'avesse portata una volta che fosse stata una con lui, e aveva sgranato gli occhi come se non aspettasse altro che quella domanda, come se non volesse altra cosa più di una così esplicita richiesta. Ed allora l'ho portata con me, e quel pomeriggio ci siamo arrampicati sul molo ed in continuazione voleva sapere quando saremmo arrivati, e cosa ci fosse mai di così bello su quel molo, ma ora so perché mi ha portata fin là, il mio Guillaume. Il mare si scontra negligentemente contro gli scogli, e nonostante tutto mi arrivano gli spruzzi in faccia, e nel naso lo iodio e nelle orecchie il roboante rifrangersi delle onde. Gli ho chiesto "sarai mio per sempre?", accidenti m'ha anticipato con quella domanda, "sarai mia per sempre?", stavo per chiederle.
L'osteria ci aspettava in paese, voglio qualcosa che mi fissi in mente il gusto di questa giornata, ho detto al mio Guillaume, Bertrand una di quelle bottiglie di Theix ho ammiccato all'oste, e dovevate vederli, quel Guillaume e Madame Pericard, abbandonarsi voluttuosi ad una luna di miele color del malto...

Nell'osteria c'erano bicchieri, birra, bicchieri di birra, bicchieri vuoti dopo aver ospitato birra. Birra bretone da sorseggiare, lentemente, dai bicchieri di un'osteria vicino a Theix, con lo sguardo perso fuori dalla finestra che non affaccia su Theix, ma che è lì, mentre beviamo birra. Birra bretone. Dentro un'osteria.

Della Morbraz avevo letto, tempo fa, dalle parti di Cavoletto.
Poi, fu Le Tamerici. E Roberto. Ed il primo assaggio.


[nella foto: La MorBraz chez Monolocale; (forse) Guillaume e Mme Pericard - i protagonisti di "La Chapelière", uno dei miei racconti; paesaggi bretoni; "Tutti i fuochi il fuoco" di Cortàzar, dove si trovano La signorina Cora ed Autostrada del Sud ai quali mi sono liberamente ispirato per gli esercizi di stile di cui sopra. Perché Julio non si legge. Si studia.]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

birbe ma siete voi....chef chiara grazie della visita
marco
www.chefmarco.splinder.com

Anonimo ha detto...

Come dice Tarantino:

"Gli artisti non citano, rubano!"

e indovina io cosa sto per fare?

Ti troverai "rubato" (e non "citato") tra quei discoli degli scrittori pericolosi...ma tanto già c'eri!

Anonimo ha detto...

so nando,ma quante mega cazzate scrivete su questo bruttissimo blog,gli unici spruzzi che conosco,so quelli di sborra in faccia a mi moglie.