Sarde a beccafico... un nome, quello di questo piatto, dalle origini curiose.
Il Beccafico è infatti un volatile dalle carni prelibate, goloso di fichi (che, per l'appunto, becca).
I nobili siciliani, veri gourmet, erano soliti riempire proprio i beccafichi con questo composto.
Ma lo status quo, allora come oggi, non prevedeva livellamenti di sorta. Da una parte i ricchi, dall'altra i poveri - storia che sempre si ripete.
Chiaramente, le beccafiche non rientravano nelle possibilità economiche dei popolani, perlopiù pescatori.
Per loro, ogni giorno erano sarde.
In tutte le salse, occhei, ma pur sempre sarde.
Poi fu l'illuminazione.
Se non puoi avere quel piatto inarrivabile, cerca almeno di ricrearne la sensazione.
Fu allora che il volgo prese a riempire, con la stessa miscela di ingredienti, ciò di cui più disponeva.
Sarde, per l'appunto.
Mettetevi all'opera:
Sarde eviscerate e deliscate
Il ripieno:
Pecorino, pancarrè, prezzemolo,origano, aglio, uvetta (ammollata in acqua tiepida), pinoli tostati tagliati grossolanamente, buccia di arancia e limone tritata, sale e pepe.
Privare il pancarrè della crosta, frullarlo con un pezzettino di aglio privato dell'anima, origano, pecorino grattato, aggiungere i restanti ingredienti e aggiustare di sale e pepe.
Distribuire il composto sulle sarde e arrotolarle partendo dalla testa fissandole con uno stecchino. Passarle nella farina, nell'uovo e nel pangrattato.
Friggere in olio abbondante.
6 commenti:
buone queste sarde...ottimo aspetto!
vi ho invitato ad un meme. guardate sul mio blog.
ciao
è quasi ora di pranzo !! ;^))) mi fate venire una voglia !!!
La cucina siciliana è un mondo a parte....bella la storia del beccafico e deve essere buonissima la sarda...
Ottima foto!
sandra
Le adoroooooo!! :-PPPP
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