lunedì, settembre 17, 2007

Ma...te, lo conosci il mate?


Una promessa doverosa. Capita a volta di avere dei discorsi in sospeso, latenti, argomenti che ti riprometti di trattare, un giorno... E capita anche di trovare, con piacere, quell'argomento affrontato da qualcun altro, che solleva curiosità e ridesta interessi solo apparentemente sopiti.

E' ciò che è successo sul finire della scorsa settimana, quando FrancescaV ha estratto dal cilindro il Mate.

Dai commenti al post sono trapelati gli approcci più disparati. C'era chi era ignaro dell'esistenza di questa bevanda sudamericana, chi l'aveva provata e ne era entusiasta, chi non ne era rimasto particolarmente colpito...
Era proprio per coprire un pubblico così eterogeneo che lo scorso gennaio, nell'ambito degli eventi organizzati con il Convivium Civitasvetulino di Slow Food, avevo pensato di introdurre un Laboratorio letteral-gustoso sul Mate. Per portare a conoscenza gli ignari, per deliziare gli amatori, per convincere i titubanti. Sempre con in mente la convinzione -che dai discorsi affrontati nel Monolocale dovrebbe esser trapelata...- che il connubio cibo-cultura vada strenuamente perseguito, perché il cibo E' cultura.

"Slow Drink" per eccellenza, il Mate, così profondamente meditativo, così dannatamente gaucho, simbolo di una convivialità da difendere e celebrare quotidianamente, emblema del meritato riposo dopo una dura giornata di lavoro nella Pampa.
Che poi la sua presenza irrori profusamente certe pagine di grandissima letteratura sudamericana, da Quiroga al Sabato di "Sobre héroes y tumbas" aveva contribuito a far sì che a quell'evento invitassi anche la dottoressa Camilla Cattarulla, docente (anche mia, fortunatamente) di Letteratura Ispano-Americana all'Università di Roma 3...

Ne è uscito uno dei pomeriggi più divertenti e stimolanti che abbia passato, tra un alfajòr e un bizcochito de grasa, una cebada di Mate ed un racconto, mentre la notte calava con una nube di vapore ed effluvi dell'infuso di Ilex Paraguayensis...

Tempo fa, da qualche parte, lessi un racconto di una bottega ligure, di un'erba misteriosa, di storie di ordinaria migrazione e ritorno alla terra natale... muy, muy cocoliche... (Continua)

Per chi volesse approfondire l'argomento, qua troverà una raccolta di racconti sul mate, suggestioni, immagini e simpatici modi di dire argentini che coinvolgono la bevanda.
E qua, invece, una presentazione in powerpoint sulle proprietà botaniche, organolettiche, medicinali e - last but not least - mitico-culturali del Mate.
A mate convidado no se le mire la yerba...

Grazie mille a FrancescaV che mi ha fregiato dell'onore di veder pubblicati gli approfondimenti sulla sua sezione "Speciali"




2 commenti:

Anonimo ha detto...

il modo in cui presenti il mate e la foto che hai fatto danno proprio quella sensazione di bevanda intima e meditativa, con un rito tutto suo al pari del tè. Bellissimo :-)

Anonimo ha detto...

Questo post risveglia un antico ricordo.

Ho conosciuto ed assaggiato il mate, grazie ad un prete a lungo missionario in sud america.

Il ricordo è quello di un infuso tiepido dal sapore ruvido, come una faticosa giornata di lavoro "sotto il sole giaguaro"