venerdì, aprile 13, 2007

Il Carciofo buono, pulito e giusto

La qualità buona, pulita e giusta è un impegno per un futuro migliore.

La qualità buona pulita e giusta è un atto di civiltà e uno strumento per migliorare il sistema alimentare.


Il carciofo romanesco è, senza ombra di dubbio, il protagonista gastronomico principale del nostro territorio in questa stagione.

La costiera tirrenica, in testa la cittadina di Ladispoli - che gli dedica ogni anno una Sagra, giunta quest'anno alla sua 57a edizione - si è specializzata nella produzione di questo ortaggio antico ed affascinante.

E la Condotta civitasvetulina di Slow Food, quest'anno, ha deciso di tributargli un evento: Il carciofo buono, pulito e giusto.

La tripletta di aggettivi, per chi condivide la filosofia Slow, non suonerà nuova.
Il Carciofo romano è ineluttabilmente buono.
Il Carciofo che degusteremo domenica sera è pulito, perché viene dall'accorciamento massimo della filiera - e la famiglia Gennaretti, che lo coltiva e lo cucina nel suo Casale dei Girasoli - rifiuta ogni pesticida o insetticida chimico.
E il Carciofo, quella sera, sarà anche giusto, perché si sposerà - grazie alla verve dello Chef Filippo Gennaretti - con prodotti provenienti da commercio equo e solidale.

L'appuntamento è perciò presso il Casale dei Girasoli a Ladispoli alle ore 20,00 (cliccate qua per accedere al sito del Casale e qua per visionare la locandina della serata).

Questo il menu:

Cous Cous della Palestina (Altro Mercato) ai carciofi con fonduta al taleggio

Asado di carne argentina con carciofo al cartoccio

Tortino ai carciofi con cuore fondente

Anelli (da commercio equo-solidale) al forno con carciofi e gorgonzola

Fagottini carciofo e ricotta su salsa al pecorino

Bocconcini di manzo con carciofi profumati al marsala e curcuma su riso Basmati (prodotto da commercio equo-solidale)

Patate e carciofi al forno

Insalata

Bavarese al carciofo

I piatti saranno accompagnati da una selezione di vini della Cantina Casale Cento Corvi, e nella fattispecie Kottabos, Kantharos e un Trebbiano creato ad hoc per l'abbinamento con i carciofi (tradizionalmente molto complicato).

Il gentilissimo Aldo, della bottega di commercio equo-solidale Il Fiore, sarà presente invece per illustrare le caratteristiche ed il sostrato socioculturale sotteso ad ogni prodotto.

Perché non abbandonarsi per una sera al fascino del carciofo???


2 commenti:

Massimiliano Fattorini ha detto...

solo che vedere quei carciofi mi ha riportato alla mente il periodo che abitavo a Roma e l'estate quando andavo al mare a ladispoli.

Hai ragione la qualità va salvaguardata!

Anonimo ha detto...
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