sabato, gennaio 13, 2007

A sbafo? L'ultima spiaggia del de-lurking day


B. ogni mattina, con un gesto automatico, appena fuori dal letto correva davanti al laptop. Lungimirante, lo teneva perennemente in standby, perciò era un gioco da ragazzi attivare la connessione wireless aprendo lo sportelletto, anche con gli occhi ancora chiusi per il sonno. Cliccava sull'icona del browser ed era nella rete, come un pesce sbadato ignaro della paranza, trasognante nella sua tracotanza.

Come homepage aveva un foodblog, che sarebbe potuto essere, che so, monolocaleincentro.blogspot.com, o un altro, chi sa...

Con ansia da tredicenne scandagliava i nuovi post, e poi scorreva la lista dei link spostandosi, alla velocità della luce, dallo stivale al nordeuropa e ritorno, una scappata in castiglia la mancha, uno sguardo al mondo. Vivendo sulla propria pelle la magia del web.

Ma lo faceva da perfetto straniero, da latitante cronico, cibandosi di discussioni a sbafo. Leggeva, immaginava, a volte ritagliava intere pagine per incollarle sul word processor, e poi salvava i files con nomi anonimi, codici numerici, quasi per paura di essere scoperto, rinnovando la timida sussiegosa latitanza. Guardandosi bene, ogni volta, sistematicamente, dal lasciare traccia del suo passaggio. Ergo, in blogghese, di postare un comment.

Le pagine del calendario scorrevano veloci, accavallandosi l'una all'altra. Giunse infine il tredici gennaio.
Era l'ultimo dei de-lurking days, e fu proprio in quel giorno che scoprì che i suoi sensi di colpa erano giunti ad ebollizione, a cottura ultimata. Procrastinare la reticenza avrebbe significato rovinare il convitto. Quanto ancora avrebbe sopportato di rinnovare la deprecabile pratica del fuggire a fine pasto senza saldare il conto, senza nemmeno dire grazie, con il solito abominevole escamotage della sigaretta da fumare necessariamente? Continuando così, pensò, il giorno del giudizio gli avrebbero legato ad una gamba Girolamo Sirchia, accusandolo di favoreggiamento ed incitamento allo sbafo.

Versò gocce perlacee di sudore, quel giorno, B, indeciso sul da farsi o meno.

Poi postò un commento, ed un altro ancora, tutti quelli che aveva lasciato in sospeso nei mesi passati.
Si sentì sollevato, nell'aria c'era profumo di primule e sanatorie.

Per chi, come lui, partecipò al de-lurking day mostrandosi, esponendosi, quel giorno fu facile ricacciare i sensi di colpa - come si fa con le talpe al luna park - dentro buchi sudici.

Il dio dei blogger, one more time, aveva rinnovato il miracolo della benedizione urbi et orbi.

Come diceva delle Rosselle la più famosa, domani è un altro giorno.

Un altro, meraviglioso giorno per tornare ad ignorare la matitina qua sotto.

3 commenti:

Fabrizio Gabrielli ha detto...

appunto...
Merry delurking days!

afrodita ha detto...

eccomi... ho raccolto il tuo invito... faccio un giro

Unknown ha detto...

Grazie di avermi fatto visita