Fra una settimana sarà di nuovo mercoledì.
Un mercoledì diverso, ça va sans dire.
Un mercoledì in cui non dovremo necessariamente sognare un'epica rimonta all'Old Trafford.
Un mercoledì post-elettorale che diviniamo velenoso e ricco di recriminazioni.
Insomma, un mercoledì non necessariamente migliore di quello di oggi.
Eppure, un modo per passarlo in maniera indolore ci sarebbe.
Per esempio, tanto per dirne una, noialtri inquilini del Monolocale - in qualità di bicefala entità fiduciaria del Convivium slow civitasvetulino - abbiamo organizzato una cena a tema.
Si svolgerà alla Trattoria L'Angoletto, a due passi dalla suggestiva passeggiata lungomare del Pirgo, e si chiamerà "Vulgaris a chi? Il polpo ed i suoi amici".
Sarà una celebrazione - come è normale che sia - della località, della stagionalità, insomma di quel buono-pulito-giusto che tanto ci piace.
Ci incontreremo con polpi, seppie ed alici - che nei fondali a largo di Civitavecchia hanno il loro habitat naturale, grazie alle sterminate (un po' meno sterminate, da qualche tempo a questa parte, dopo il dragaggio dei fondali pro riconversione di TVN a carbone) praterie di Posidonia Oceanica. Accompagnati a braccetto, all night long, dai vini dell'amico Liborio, "vignaiolo per passione" della Tenuta Tre Cancelli.
Come sempre capita, la genesi della serata è ricca di aneddoti.
Abbiamo scelto L'Angoletto, e dicendo Angoletto non puoi dire Fabrizio Ciccaglioni, vulcanico oste dalla travolgente simpatia, essenzialmente per due motivi (occhei, forse tre).
Angoletto perché quest'estate, nell'ambito di un servizio televisivo tedescofono, a Monaco di Baviera e dintorni si elogiò meritatamente la cucina marinara del buon Fabrizio.
Angoletto perché Fabrizio incarna in tutto e per tutto la figura dell'oste slow per eccellenza.
Infine, Angoletto perché un anno preciso prima di questa serata - meglio, trecentosessantasette giorni prima - ci trovammo a festeggiare proprio da Fabrizio il compleanno di un altro Fabrizio, quello che scrive.
Giornata memorabile, quella, ai limiti del surreale, trascorsa in buona parte aggirandosi per gli stand di un semisquallido Cibus e conclusasi, pirotecnicamente, con un'inattesa waterloo al cospetto di una scintillante bottiglia di vermentino Dettori.
Giusto per ricordarsi che gli anni avanzano impietosi.
A quel momento torneranno i miei pensieri mercoledì prossimo, quando mi sarò addentrato di un passo in più nella parte meno divertente dell'avere vent'anni.
Nella foto, una delle sale de L'Angoletto, alici, ranfe di polpo.
Un mercoledì diverso, ça va sans dire.
Un mercoledì in cui non dovremo necessariamente sognare un'epica rimonta all'Old Trafford.
Un mercoledì post-elettorale che diviniamo velenoso e ricco di recriminazioni.
Insomma, un mercoledì non necessariamente migliore di quello di oggi.
Eppure, un modo per passarlo in maniera indolore ci sarebbe.
Per esempio, tanto per dirne una, noialtri inquilini del Monolocale - in qualità di bicefala entità fiduciaria del Convivium slow civitasvetulino - abbiamo organizzato una cena a tema.
Si svolgerà alla Trattoria L'Angoletto, a due passi dalla suggestiva passeggiata lungomare del Pirgo, e si chiamerà "Vulgaris a chi? Il polpo ed i suoi amici".
Sarà una celebrazione - come è normale che sia - della località, della stagionalità, insomma di quel buono-pulito-giusto che tanto ci piace.
Ci incontreremo con polpi, seppie ed alici - che nei fondali a largo di Civitavecchia hanno il loro habitat naturale, grazie alle sterminate (un po' meno sterminate, da qualche tempo a questa parte, dopo il dragaggio dei fondali pro riconversione di TVN a carbone) praterie di Posidonia Oceanica. Accompagnati a braccetto, all night long, dai vini dell'amico Liborio, "vignaiolo per passione" della Tenuta Tre Cancelli.
Come sempre capita, la genesi della serata è ricca di aneddoti.
Abbiamo scelto L'Angoletto, e dicendo Angoletto non puoi dire Fabrizio Ciccaglioni, vulcanico oste dalla travolgente simpatia, essenzialmente per due motivi (occhei, forse tre).
Angoletto perché quest'estate, nell'ambito di un servizio televisivo tedescofono, a Monaco di Baviera e dintorni si elogiò meritatamente la cucina marinara del buon Fabrizio.
Angoletto perché Fabrizio incarna in tutto e per tutto la figura dell'oste slow per eccellenza.
Infine, Angoletto perché un anno preciso prima di questa serata - meglio, trecentosessantasette giorni prima - ci trovammo a festeggiare proprio da Fabrizio il compleanno di un altro Fabrizio, quello che scrive.
Giornata memorabile, quella, ai limiti del surreale, trascorsa in buona parte aggirandosi per gli stand di un semisquallido Cibus e conclusasi, pirotecnicamente, con un'inattesa waterloo al cospetto di una scintillante bottiglia di vermentino Dettori.
Giusto per ricordarsi che gli anni avanzano impietosi.
A quel momento torneranno i miei pensieri mercoledì prossimo, quando mi sarò addentrato di un passo in più nella parte meno divertente dell'avere vent'anni.
Nella foto, una delle sale de L'Angoletto, alici, ranfe di polpo.
3 commenti:
A Fabbri'... ma piantala !!! Io il 18 ne faccio 40 !!!! hahahahaha
E comunque mercoledì cìè Roma Catania di Coppa Italia hahahahaha
Tanto per cercare di rifarci di stasera :-(
Jacopo
ma allora ... tanti auguri a te ... e al polpo!
jajo, questione di punti di vista anagrafici...
Il Catania lo affrontiamo di pomeriggio...dici che anche stavolta mi tocca farmi andare di traverso la cena?
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