martedì, febbraio 26, 2008

CenaNera


Il nero è per antonomasia il colore del mistero, dell'ignoto, del buio.
Il colore della sorpresa.

Cassio Dione, storico della Roma antica, narra di come Domiziano amasse dare banchetti - come un po' tutti gli imperatori dell'Urbe - ma dal gusto vagamente noir: banchetti funebri.

Sulla scia il gourmet d'oltralpe Grimod de la Reynière, autore dell'Almanacco dei Gourmands, che nel 1783 invitò oltre 300 commensali ad una cena in nero, con tanto di sarcofago funerario come centrotavola.

E' qui che vanno localizzate le origini della Black Dinner proposta dal dandy Jean Floressas Des Esseintes, protagonista di A Rebours (Controcorrente), capolavoro decadente di Joris-Karl Huysmans, fonte d'ispirazione per Oscar Wilde ed anche per il nostro D'Annunzio.

Gli invitati alla CenaNera di Des Esseints vengono convocati per porgere l'estremo saluto alla virilità del padrone di casa. Accolti da negresses desnude, condotti al proprio posto segnato da una piccola lapide funeraria con inciso il proprio nome, agli astanti viene servita la cena...

[...] Le pietanze venivano servite su piatti dai bordi neri, - zuppa di tartaruga, pane nero dalla Russia, olive mature dalla Turchia, caviale, bistecche di mulo, salsicce affumicate, selvaggina impiattata con salse dai colori che rimandavano alla liquirizia ed all’inchiostro da stivali, jelly di tartufi, creme dalla tinta del cioccolato, pudding, pesche nettarine, conserve, ciliegie e gelsi. I vini venivano bevuti da bicchieri tinti di nero – vini d’annata di Limagne e Roussillon, vini di Tenedos, di Val de Penas e Porto. Dopo il caffè e le noci giunse il momento di altre bevande inusuali: porter, stout e kwas. [...]

Ora...
Vi chiederete "ma cosa è il kwas"?

Pazientate fino a domattina, quando attorno alle nove, su Peperosso, ne parlerò profusamente.

[nella foto, in senso orario: il famigerato oggetto della curiosità, caviale, olive nere di Turchia, pane di segale e l'immancabile Porter]

7 commenti:

JAJO ha detto...

Il nero è anche il colore dell'eleganza... :-)

Marilì ha detto...

Io nel menù avrei inserito anche una minestra di lenticchie nere di Enna (una cultivar siciliana in via di estinzione che viene coltivata, raccolta e selezionata interamente a mano). Mica male, no ? :-)

consumazioneobbligatoria ha detto...

grimod de la reynière, huysmans... era passato solo di sfuggita su questo blog ma con queste citazioni colte... una donna che legge huysmans, posso linkarti? saluti, af

Fabrizio Gabrielli ha detto...

...vada per il link.
Ma, ahimé, desolato contraddirti, a citar Huysmans è l'inquilino maschietto del Monolocale.
Pardon. :)

F

Fabrizio Gabrielli ha detto...

@ jajo: c'est vrai! (e poi, diciamocelo, il nero sfina)

@ marilì: cominciamo allora a buttar giù il "nostro" menù di CenaNera proprio prendendo spunto dalle lenticchie nere di Enna.
Altri hanno spunti da suggerire???

F

Anonimo ha detto...

Ma... ma sei tsunami-kobayashi in una delle sue più riuscite trasformazioni? Se sì, mazza come sei colto!

Fabrizio Gabrielli ha detto...

@ massimo b. alias kela: come diceva quella pubblicità very eighty, "...oui, c'est moi!".
Ma non sono così colto come sembra.
Vado di cut&paste :)
(più riuscite traformazioni...che ci siano trasformazioni "meno" riuscite???)