Tutto cominciò con un gesto di clemenza. Ne graziarono uno, mille, un milione. Questi emisero belati d’esultanza. C’era chi li guardava con commossa ammirazione. Solo i carciofi si sentivano soli, senza il pasticcio di interiora a mescolarsi nella pentola, cottura lenta. E il pangrattato, che preso dallo sconforto se ne stava in un cantuccio, a guardare i rossi d’uovo con aria trasognante, rimpiangendo i bei tempi andati.
Poi, dopo due giorni di baldoria lanosa, presero ad avanzare pretese. Si tinsero i velli cotonati di rosso fuoco. Applicarono piercing alle orecchie grigiastre. Erano tanti, soffici, candidi ed incazzati.
Stuprarono le donne, saccheggiarono i villaggi, vilipendiarono festività e icone sacre.
Rivendicarono la supremazia sulla catena alimentare. Formarono persino un partito per le incombenti elezioni europee. Trattarono l’umana gente come un gregge di pecoroni.
“Bene, è finita la festa”, disse qualcuno, stanco.
Si ammainarono i vessilli, quelli elettronici vennero criptati.
Uno affilava la lama, l’altro preparava le braci, pronto a scottarsi le dita.
C’è una legge, ineludibile, della natura.
Dice “A chi tocca n’se ‘ngrugna”.
Dice “A chi tocca n’se ‘ngrugna”.
EXPLICIT
La parola "crudeltà" la leggi sul b-side della medaglia. Sull'altra faccia c'è scritto "ineluttabilità". Quando arriva il tuo momento, per quanto a malincuore, non ti puoi esimere. C'est la vie.
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