Smaltiti i "bagordi" capodanneschi, inauguriamo l'anno solare 2007 con un resoconto - semmai a qualcuno interessasse - della nostra vacanza natalizia...
Che - è bene precisarlo fin dall'inizio - è stata SOPRATTUTTO un peregrinare gastronomico a cavallo delle Dolomiti, con una "puntatina" (qualora quattrocento chilometri possano mai essere definiti tale) a Salisburgo.
Raccontare i primi settecento chilometri in auto sarebbe oltremodo noioso, anche perché il Cd in dotazione per l'intero viaggio era SOLO uno, per di più con due tracce uguali erroneamente (forse?) inserite nella tracklist che avrebbe dovuto fungere da soundtrack del viaggio...
Merano è stata la prima tappa. Il fascino dei mercatini natalizi perdura anche dopo Natale, e non è difficile perdersi tra i profumi di pout-pourris e selezioni di formaggi, tra gli aromi inebrianti del Karambamboli (un vin brulé a base di vino rosso, zucchero e rum preparato in un paiolo di rame) e la ficcanza penetrante dei krauti.
Che - è bene precisarlo fin dall'inizio - è stata SOPRATTUTTO un peregrinare gastronomico a cavallo delle Dolomiti, con una "puntatina" (qualora quattrocento chilometri possano mai essere definiti tale) a Salisburgo.
Raccontare i primi settecento chilometri in auto sarebbe oltremodo noioso, anche perché il Cd in dotazione per l'intero viaggio era SOLO uno, per di più con due tracce uguali erroneamente (forse?) inserite nella tracklist che avrebbe dovuto fungere da soundtrack del viaggio...
Merano è stata la prima tappa. Il fascino dei mercatini natalizi perdura anche dopo Natale, e non è difficile perdersi tra i profumi di pout-pourris e selezioni di formaggi, tra gli aromi inebrianti del Karambamboli (un vin brulé a base di vino rosso, zucchero e rum preparato in un paiolo di rame) e la ficcanza penetrante dei krauti.
Se poi l'inerpicarsi verso Avelengo con le luci della valle a splendere in lontananza manco fossimo su un volo a tremila piedi da terra viene ripagato con un immancabile bicchiere di Gewurztraminer della cantina di Merano accompagnante uno strudel di Mele della Val Venosta, cancellare lo stress della sgaloppata di cui sopra risulta troppo - fin troppo - facile.
Non da meno è stato poi il risveglio all'indomani, con cornice montagnosa e vista sulla valle di Merano da spezzare il fiato, e yogurt freschi a urlarti - stile Messner - "Buongiorno!!!!".
Tappa intermedia (secondo la logica dell'andare a ritroso) è stata Bolzano. Se vi capitasse di passare per questo gioiellino di città, vi consigliamo una scappata a Obstplatz (dove tra l'altro si tiene il mercato locale e dove potrete gustare, acquistandoli ai banchi del pane, deliziosi apfelbrot - letteralmente "pane di mele", arricchiti da uvetta e nocciole) alla birreria Hopfen & Co., dove potrete gustare un'ottima birra prodotta artigianalmente (la Bozner Bier, per l'appunto) e squisiti piatti della tradizione altoatesina (da provare i canederli alla birra e il gröstel alla contadina).
Poi, coi canederli sullo stomaco, ancora in auto per oltrepassare il Passo del Brennero, trovarsi in Austria, lasciarla per ritrovarsi in autostrada lanciati verso Monaco di Baviera, tornare di nuovo in Austria e arrivare, finalmente, a Salzburg dove, con una temperatura al suolo registrata in -5 gradi centigradi, abbiamo consumato la cena al caldo del pub più antico della città.
Nei due giorni che abbiamo passato nella mozartiana città tagliata in due dal fiume Salzach ci siamo persi per i meandri addobbati e i negozietti di delikatessen, fermati per un aperitivo ad un locale (“Carpe Diem”) che preparava esclusivamente finger food attirando gli avventori con delizie tipo questa
Per chi visita questa città, oltre alla scarpinata per arrampicarsi su Kapuzinenberg consigliabile solo se il terreno non è ghiacciato e non avete le suole lisce, immancabile è una sosta al “Cafè Bazar”, alcova di artisti e letterati, dove servono eccezionali dolci fra cui uno strudel paradisiaco che abbiamo dovutamente immortalato.
Visto che abbiamo parlato di must, non poteva mancare la ricerca della neve che per noi romani poco abituati ha le fattezze di una chimera mitologica che se vedi una volta nella vita sei già fortunato :-) !
E per ristorarsi dalla faticosa giornata bianca, a cena non potevamo esimerci dal Puzzone di Moena e da altri grandiosi formaggi della Val di Fassa accompagnati da stuzzicanti mostarde rigorosamente home-made.
Poi, il ritorno, i botti, i tappi dello spumante in aria, la spossatezza dell’appendice delle feste. Ma attorno, rincuoranti, le familiari mura del monolocale!
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